Wine and Sardinia 2024
La Commmissione del Concorso
Le commissioni di assaggio Wine and Sardinia rappresentano uno degli organi cardine nell’ambito della selezione dei migliori prodotti enogastronomici.
Con la responsabilità di degustare annualmente, questi esperti sono costantemente alla ricerca di vini che non solo eccellano in termini di qualità, ma che raccontano una storia unica, svelando tratti distintivi e caratteristiche inconfondibili.
Frédéric Lornet è un produttore di vino che possiede e gestisce l'Abbazia della Boutière a Montignylès-Arsures; un piccolo villaggio appena fuori Arbois nella regione francese della Franca Contea/Giura.
Arbois, patria d'infanzia di Louis Pasteur, è da secoli la capitale del vino del Giura. Come indica il nome Abbaye de la Boutière, l'azienda vinicola è stata fondata vicino ad Arbois in un'antica abbazia cattolica cistercense (monaco bianco)
Il Giura è una regione vinicola della Francia orientale situata tra la Borgogna e la Svizzera e la sua posizione ha fatto sì che alcuni vitigni unici (ad esempio il bianco Savagnin e i rossi Poulsard e Trousseau) vengano utilizzati per creare vini molto insoliti e rari Frédéric Lornet ha lavorato con questa tavolozza e altri tipi di uva per realizzare versioni classiche del vino francese utilizzando uve Pinot nero e Chardonnay.
Uno dei vini più rari prodotti all'Abbaye de la Boutière si chiama vin jaune (vino giallo), ottenuto dall'uva Savagnin (conosciuta localmente anche come Naturé). L'Abbaye de la Boutière produce anche due spumanti: Cremant du Jura e Crémant du Jura Rosé. Produce anche vino Savagnin in purezza e un Ploussard chiamato L'Abbaye dal nome dell'antica abbazia cistercense dove vengono prodotti. Inoltre, Lornet produce un vino dalla rara uva Trousseau che chiama Trousseau des Dames, un Vin de Paille unico e un po' di Macvin.
Le denominazioni comuni a tutti i vini dell'Abbaye de la Boutière sono: Côtes du Jura, Côtes du Jura Mousseux e un Crémant du Jura insieme a denominazioni più localizzate come: Arbois, Arbois Pupillin, Macvin e Vin de paille (vino paglierino).
Enologo, ha frequentato la Facoltà di Agraria - Corso di Laurea in Viticoltura ed enologia a Torino.
Ha imparato il proprio mestiere in Alto Piemonte e ha dimostrato fin da subito grande capacità nell’esprimere nei vini il carattere unico del Nebbiolo dell’Alto Piemonte.
Ma Cristiano è molto più di un enologo: viaggia instancabilmente in giro per il mondo per far conoscere la propria patria e i vini della zona.
Consulente enologico di tantissime aziende Piemontesi e Toscane .
Sono nato il 30 gennaio 1971 a Nîmes, una bellissima città romana nel sud della Francia, dove ho vissuto e studiato fino all'età di 18 anni per poi trasferirmi a Montpellier per studiare Biochimica ed Enologia presso l'Università Farmaceutica.
La mia famiglia è sempre stata legata alla produzione vinicola, ma il mio bisnonno fu costretto a vendere la sua vigna durante la seconda guerra mondiale per sostenere la famiglia.
Ho sempre sognato di recuperare questa tradizione e non ho mai pensato due volte a cosa volevo fare nella vita. Quando mi sono laureato sapevo che per realizzare quel sogno avrei dovuto imparare il più possibile sul settore vitivinicolo, quindi ho intrapreso molteplici lavori, e non ho lavorato solo nei laboratori, ma sul terroir delle viti, oltre che nel marketing, nella comunicazione, nell'enologia e nell'organizzazione di eventi.
Questo mi ha dato l'opportunità di viaggiare per il mondo, degustare e parlare di vini con centinaia di persone. Tuttavia, man mano che imparavo sempre di più sull’industria del vino, ho iniziato a preoccuparmi. Sembrava sempre più che sarebbe arrivato il giorno in cui un piccolo numero di aziende vinicole avrebbe prodotto la stragrande maggioranza del vino, e mi ha colpito il fatto che l’unico modo per sopravvivere per i piccoli produttori di vini di qualità sarebbe stato quello di creare prodotti che fossero decisamente unici. Questi vini unici dovrebbero esprimere le loro precise origini e dimostrare non solo qualità regionali, ma qualità specifiche del meso e microclima all’interno di quella regione, ed esprimere piccoli appezzamenti e non enormi distese di terreno, e io ho dedicato gli ultimi quindici anni verso questo obiettivo.
Detto questo: non sono solo un vignaiolo, quando non sono in cantina mi trovate sempre a pochi chilometri lungo la strada costruendo la mia casa, andando in bici da cross in montagna o aiutando mio figlio ad allenarsi per le sue partite di rugby
Fosca Tortorelli, Giornalista Pubblicista, Dottore di ricerca in Architettura, Master Sommelier ALMA-AIS in gestione e Comunicazione del Vino e rispettivamente Degustatore AIS e Sommelier Wset, è da sempre appassionata di enogastronomia. Si è perfezionata nella comunicazione del vino e nei tanti prodotti della tavola, oltre che nella capacità di sistematizzare e raccontare le notizie in modo critico e personale.
Curiosa per natura, cerca di indagare, approfondire e scoprire le tante peculiarità di questo ampio settore. Collabora da anni con diverse testate di settore, oltre ad essersi specializzata nella comunicazione e consulenza, affiancando diverse realtà ristorative, definendo e ottimizzando le potenzialità delle stesse.
È inoltre socia delle Donne del Vino con il ruolo di Vice Delegata della Campania, associazione che vede riunite tutte le categorie della filiera vitivinicola, dal vigneto alla cantina, dalla tavola alla comunicazione.
Torinese, scrittore, critico, degustatore. È laureato in Scienze Internazionali e Diplomatiche presso l'Università di Torino e ha conseguito un Master in 'Non profit' presso la SDA Bocconi di Milano. Dal 2004 al 2012 si è impegnato per progetti con l'Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, occupandosi di raccolta fondi, marketing, comunicazione, relazioni esterne, degustazioni e soprattutto di organizzazione di viaggi educativi in Italia e nel mondo.
Dal 2013 scrive per varie testate di enogastronomia e turismo, è giudice per concorsi nazionali e internazionali sui vini, collabora con importanti guide del vino italiane ed internazionali ed è consulente per agenzie di marketing e comunicazione, uffici stampa, consorzi vinicoli e scuole di cucina. Ama lo sport (sci e basket), la montagna (le Alpi) e l'arte contemporanea.
Sono Paolo Barillari, nel 2008 durante l’ultimo anno di industrie agrarie scopro la passione per il mondo del vino concludendo il mio percorso di formazione secondaria in "Tecnologie Agrarie". Lo stesso anno inzio il mio percorso in "Enologia e Viticoltura" presso il corso interateneo tra L'università degli Studi di Udine e di Trento. La passione per il vino è tanta ma insieme a quella per la scoperta, per il viaggio, per le lingue...
Appena conclusi gli studi parto per la mia prima esperienza internazionale, siamo in Canada, nello specifico in Niagara peninsula a Jackson Triggs, qui a farla da padrone e soprattutto l’ice wine, vino ottenuto dalla pressatura di uve congelate durate l’inverno. Di ritorno dalla terra del grande freddo ho iniziato la carriera all'interno di aziende vitivinicole nel territorio Italiano, L’oltrepo mantovano terra di Lambrusco, per poi proseguire in due anni di toscana, prima San Gimignano e poi le Colline Pisane. Nel 2015 capisco che è il viaggio la vera scintilla che muove la mia anima enoica è soprattutto scoprire nuovi terroir, mollo tutto e riparto per il paese agli antipodi, la Nuova Zelanda dove lavoro per due diverse aziende, sia nell’ambito enologico che poi agricolo biodinamico.
Alla fine del 2015 rientro in Europa, direzione Champagne, per la precisione la COTES DE BAR. proprio qui ho l’opportunità di specializzarmi sulla lavorazione e preparazione delle basi che danno vita ad uno dei vini più famosi al mondo. A gennaio 2016 si riparte per il nuovissimo Mondo, Destinazione la terra dei canguri, per la precisione la yarra valley, qui arrivo per un’esperienza di una vendemmia ma finisco per rimanerci 3 anni lavorando in entrambi gli ambiti, viticolo ed enologico ed una piccola pausa di alcuni mesi per una vendemmia in Friuli, Collio.
Nel 2019 rientro definitivamente in Europa concludendo la mia formazione internazionale in Languedoc, con l’obbiettivo di imparare di più sulla produzione dei vini rosati da syrah, grenache e mourvedre. Nel 2020 ho frequentato e portato a termine un master In "gestione e management delle aziende vitivinicole" presso la Business school del Sole 24 ore. Inoltre ho deciso di sviluppare le mie conoscenze di marketing nel mondo del food & wine seguendo un master universitario di primo livello allo IUSVE: FOOD & WINE 4.0 web marketing and Digital communication. Dal 2020 sono attivamente impegnato nell’attività di consulenza tecnica coaduivando le aziende agricole nel settore enologico, viticolo e di marketing.
Nel frattempo comprendo di avere desiderio di dare vita a qualcosa di mio, l’insieme delle mie esperienze e soprattutto il mio archetipo, il VIAGGIATORE. Nasce cosi il cacciatore d’uve, un progetto di produzione enologica itinerante, collaborazioni con vigneron in giro per l’Italia e con l’obbiettivo d’interpretare il legame vitigno/territorio. Colli Eugenei, Colli Berici, colline teramane e oltrepò mantovano le mete sin ora esplorate. Negli ultimi due anni mi sono sempre più avvicinato al concetto di sostenibilità, quello vero e soprattutto agricolo. Nell’agricoltura organico rigenerativa ho trovato un senso di logicità in quello che il ruolo fondamentale nella vita di noi operatori del settore, Rigenerare i suoli e preservare la biodiversità.
Giornalista. Autore e degustatore della guida I Vini d’Italia de L’Espresso - per la quale ha curato in particolare i vini delle regioni Piemonte, Lombardia, Veneto, Alto Adige, Emilia Romagna e Puglia-, docente di Enologia e di Enografia Internazionale per ALMA – La Scuola Internazionale di Cucina Italiana. Membro del Comitato editoriale e Responsabile delle degustazioni per la rivista bimestrale SpiritodiVino. Collabora inoltre con le riviste Kairos e Arbiter.E' stato docente dei Master of Food di Slow Food.
Autore della sceneggiatura e interprete in video dell’opera in sedici DVD Il VINO – Corso completo di degustazione edita da La Repubblica - L’Espresso nel 2010. Co-autore delle opere I Signori del Vino e Franciacorta - una terra, un vino edite da Swan Group. Coordinatore dal 2010 dei concorsi Autoctono che passione! e Tasting Lagrein, entrambi per Fiere Bolzano/Fruitecom. Con Luca Gardini, Andrea Grignaffini e Marco Pozzali ha scritto l' Enciclopedia del Vino per l’editore Dalai (Baldini e Castoldi). Nel 2016 è Brand Ambassador per Consorzio Vini Alto Adige. Nello stesso anno gli viene conferito il premio Gnocco d’Oro, per il suo impegno nella rivalutazione del Lambrusco emiliano.
Daniele Cernilli, fondatore del Gambero Rosso e "inventore" dei tre bicchieri, lo ha collocato nel ristrettissimo novero dei migliori assaggiatori di vino d'Italia (degustatori da guida). Sempre nel 2016 è stato scelto come finalista per il Premio Luigi Veronelli per Le Lettere (con lui, lo storico professor Massimo Montanari e l'esperto scrittore gastronomo Graziano Pozzetto).Più recentemente, la rivista Panorama lo ha inserito nel gruppo dei sei eredi di Veronelli.
Le categorie dei vini in concorso
Vini Rossi giovani
In questa categoria rientrano i vini rossi DOC e IGT delle annate 2022-2023
Vini rossi longevi
In questa categoria rientrano i vini rossi DOC e IGT delle annate antecedenti al 2022
Vini bianchi giovani
In questa categoria rientrano i vini bianchi DOCG, DOC e IGT delle annate 2022-2023
Vini bianchi longevi
In questa categoria rientrano i vini bianchi DOCG, DOC e IGT delle annate antecedenti al 2022
Vini rosati
In questa categoria rientrano i vini rosati DOC e IGT delle annate 2022-2023
Vini spumanti
In questa categoria rientrano i vini spumantizzati DOC e IGT di qualsiasi annata
Vini da dessert
In questa categoria rientrano i vini da desseert (bianchi o rossi) e da meditazione, secchi o dolci.